Nell’ultimo post, come in altre post dedicati al minimalismo, ho parlato degli acquisti di qualità del minimalista. Il concetto di base è semplice: chi segue questo pensiero compra meno ma compra meglio, per ridurre al minimo lo spreco di soldi, di tempo, di spazio, di energie e di risorse.

Questo modo di pensare è un primo importante passo per fare degli acquisti consapevoli. Quando ci troviamo di fronte a un prodotto dobbiamo prima di tutto chiederci “mi serve davvero?” e in secondo luogo domandarci “cosa sto comprando?”. Ed è qui che l’acquisto può diventare davvero consapevole. Qual è il reale costo di quel prodotto? Come è stato realizzato? Quanto inquinamento è stato prodotto per portarlo sugli scaffali di quel negozio? Sono stati sfruttati dei minori per produrlo? Sarà possibile riciclare il packaging?

Dopo un po’ porsi queste domande diventa automatico, e sarà sempre più facile orientarsi verso delle scelte sostenibili a livello personale, economico e sociale, orientandosi verso determinati negozi, specifici marchi, e via dicendo.

Certo, per una persona che ogni settimana acquista nuovi vestiti o nuovi prodotti per la casa fare degli acquisti sempre consapevoli sarà difficile, per il semplice fatto che gran parte dei prodotti cela dietro di sé notevoli impatti sociali e ambientali. Per chi segue il motto “less is more”, invece, inserire maggiore consapevolezza nel proprio processo di scelta e di acquisto può essere uno sforzo effettivamente ridotto.

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