Con lo scorso post abbiamo dato il via a una serie di contenuti dedicati di volta in volta al decluttering di un ambiente diverso delle nostre case, utili per individuare in modo oggettivo gli oggetti che effettivamente possono abbandonare l’edificio senza nessuna ripercussione negativa. Nel primo post abbiamo visto la cucina: oggi passiamo al bagno. Un ambiente che, di per sé, nella maggior parte dei casi non conta una quantità infinita di mobili e di spazio, e che quindi sembrerebbe facile da liberare. In realtà non è sempre così.

Da dove iniziare? Prima di tutto, è bene sapere che anche i prodotti per la cosmesi e per la cura del corpo hanno delle scadenze. Che non sono certo da prendere alla lettera, ma nemmeno da trascurare del tutto. Creme solari, creme idratanti, shampoo, balsami, detergenti: ogni barattolo porta sul retro un simbolo con il numero di mesi che possono essere lasciati trascorrere dopo l’apertura. Si parla di solito di 2, di 6 o di 12 mesi. Hai una crema solare aperta nell’estate del 2020 o del 2021? Ecco, probabilmente il suo effetto protettivo a quest’ora è svanito completamente. Lo stesso dicasi – con un’attenzione decisamente maggiore – per l’eventuale armadietto delle medicine. Dopo aver buttato i prodotti scaduti, è tempo di passare in rassegna quelli rimasti, per capire quelli che sono stati usati negli ultimi mesi e quelli che non verranno probabilmente mai più usati.

Chi tiene nell’armadietto del bagno gli asciugamani dovrebbe dedicare un po’ di attenzione anche a questi: sul fondo della pila ci sono degli stracci consunti che non vengono utilizzati da anni? Via!

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