Posso affermare con una certa sicurezza che i miei lettori vantano una certa conoscenza del mondo del minimalismo, e che sanno cosa è il decluttering, e via dicendo.

Oggi voglio parlare di quello che potrebbe essere il passo successivo di chi ha già imboccato un percorso in questa direzione: voglio parlarti infatti del downshifting. Di che cosa si tratta? Ebbene, possiamo dire che il downshifting è l’applicazione ad ampio spettro dei principi del minimalismo. Non solo quindi una via per scappare dalle derive del materialismo e del consumismo eccessivo, quindi, ma anche e soprattutto una filosofia che ci invita a rallentare, e a cercare la semplicità in ogni aspetto della nostra vita.

L’obiettivo? Trovare un nuovo benessere psicofisico, per lasciare finalmente alle spalle i carichi mostruosi di ansia, di stress e di preoccupazione che portiamo con noi ormai quotidianamente. Sì, so che sai di quali tipi di ansia sto parlando: l’ansia di apparire, l’ansia di guadagnare, l’ansia di mostrare quanto si guadagna, e via dicendo. Si tratta quindi di un viaggio che porta alla ri-conquista di tutta una serie di valori che la nostra società sembra aver perso.

Il trucco sta tutto nel rallentare, e persino nel fare qualche passo indietro per recuperare quella che è la vera essenza della nostra vita, ed essere così più tranquilli, e soprattutto più felici. Siamo tutti convinti che rallentare sia un elemento negativo, e che anzi, per stare bene sia necessario accelerare, accelerare sempre di più, per fare e avere di più.

Il downshifting ci insegna invece che più si accelera, più si accumula stress: meglio invece rimettere in cima alla nostra scala di valori il nostro bene più prezioso, ovvero il tempo, e rallentare per vivere ogni attimo al meglio!

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