Pressappoco tutti abbiamo, da qualche parte nella nostra casa, un luogo in cui stipiamo tutti i regali non graditi ricevuti negli ultimi anni, soprattutto a Natale. Tipicamente in quel mucchio ci sono regali del tipo: una sciarpa colorata, dei calzini improponibili, dei guanti di lana, dei salvadanai buffi, dei set da bagno, delle tovagliette americane buffe. A questi regali possono talvolta unirsi dei souvenir di viaggi che nessuno vorrebbe esporre, come calamite ingombranti, cappellini e t-shirt commemorative, piccoli quadretti regalati da parenti che hanno visitato qualche paradiso tropicale e via dicendo.

Il minimalista, lo sappiamo, è una persona che elimina tutti gli oggetti superflui dalla propria casa, anzi, dalla propria vita. Con i regali non graditi, però, la cosa è più difficile. Sono inutili, anzi, sono gli oggetti più superflui che abbiamo in casa. Però sono assolutamente nuovi, non sono mai stati usati. E, soprattutto, sono dei regali, e a nessuno piace buttare dei regali, per il semplice fatto che qualcuno ce li ha dati pensando – chissà come, in certi casi – di farci felici.

Cosa fare, quindi? Ebbene, io partirei sempre dal concetto di spreco: tutti quegli oggetti sono nuovi, e il vero spreco sta proprio nel tenerli confinati in un angolo buio della casa. Il mio consiglio è quindi quello di prendere il coraggio in mano e di affrontare uno per uno tutti quegli oggetti, dando una possibilità a ognuno di essi. Del resto nessuno può obbligarci a usare qualcosa che non vogliamo né possiamo usare, no?

Nel momento in cui si avrà la certezza che tutti o quasi tutti quegli oggetti non potranno mai avere una parte nella nostra vita, potremmo allora indirizzarli verso una seconda vita, a cuor sereno, per il semplice fatto che stiamo mettendo fine a uno spreco. Un mercatino dell’usato, una donazione a un’associazione, una vendita online, sono tutti modi per evitare questo sperpero di materiali e di risorse.

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