Sbaglia chi pensa che il minimalismo sia uno stile di vita estremo. Ma non è del tutto sbagliato affermare che per condurre una vita minimalista sia necessario fare dei sacrifici, per quanto di fatto piccoli. Perlomeno all’inizio comportarsi in questo modo potrebbe risultare un po’ difficile. Pensiamo per esempio alla difficoltà che si potrebbe affrontare del fare i primi decluttering, soprattutto nel momento in cui ci si trova a decidere se liberarsi o meno di oggetti con un certo valore sentimentale. Ma se è vero che non ha alcun senso tenere una vecchia felpa delle superiori solamente perché ci ricorda dei momenti particolarmente felici, è altrettanto vero che nessuno deve in alcun modo sentirsi obbligato, e che possiamo benissimo scegliere di tenere in casa anche degli oggetti che non hanno alcuno scopo pratico, e che hanno la loro ragion d’essere e di esistere solamente nella nostra testa. L’importante è capire cosa veramente ci può far stare meglio, e cosa invece non fa altro che occupare posto. E certo, può essere difficile anche lasciare la presa sul possesso materiale di tante cose, perché siamo abituati a pensare che avere tante cose equivalga allo stare bene. Certo, questi sono i “contro” di una vita minimalista.

Ma mettiamo questi svantaggi sulla bilancia, e mettiamo dall’altra parte i vantaggi, i benefici di una vita minimalista. Parliamo di un maggiore focus su quello che è davvero importante, di un maggiore ordine nella nostra vita, di un netto risparmio nella quotidianità, di una significativa riduzione dello stress, delle distrazioni e dell’ansia, e infine di un senso di libertà altrimenti irraggiungibile. Ne vale la pena, non credi?

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