Hai mai sentito parlare dell’armadio capsula? Negli ultimi anni questo termine è diventato piuttosto di voga. Ma devi sapere che in realtà si tratta di un concetto che ha già una cinquantina d’anni: a coniarlo fu infatti Susie Faux negli anni Settanta, per indicare un guardaroba essenziale, che pur contenendo un numero limitato di vestiti sia in grado di dare tutto il necessario per vestire in modo appropriato, in ogni occasione.

Il concetto di base è semplice: i capi essenziali non passano mai di moda, e si possono usare praticamente tutto l’anno. Penso ai jeans, penso alle camicie, penso ai maglioncini leggeri. Nel 1985 l’idea dell’armadio capsula fu ripresa dalla designer Donna Karan, che lanciò una “collezione capsula” composta da 7 capi intercambiabili, per avere tanti outfit con un numero limitatissimo di vestiti.

I vantaggi? Tantissimi! Meno ingombro in casa, meno tempo speso ogni mattina per capire come vestirsi, meno frustrazione, meno (tanti meno) soldi spesi nell’acquistare vestiti, meno spreco di risorse. Insomma, un armadio perfettamente minimalista, non trovi?

Certo, non è facile. Per comporre un armadio capsula perfetto è bene adottare la strategia giusta. Al suo interno ci devono essere pochi vestiti, nessun doppione (a che pro avere due camicie a quadretti? perché avere due pantaloni arancioni?), e ogni capo deve essere selezionato per poter essere indossato in più outfit. Ogni scelta inoltre deve essere un evergreen, senza quindi farsi rapire da mode momentanee: colori e linee semplici, insomma.

Cosa devi fare dunque? Semplice: nel momento in cui ti impegnerai nel decluttering del tuo guardaroba, concentrati sul concetto di armadio capsula, cercando ispirazione nei vestiti che possiedi già per capire qual è la combinazione perfetta, selezionando un massimo di 30 (o 40) capi d’abbigliamento che userai davvero, per liberarti di tutto il resto, e mettere a tacere la tua voglia di shopping.

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