Fare decluttering non è poi così difficile. Si può decidere di fare il decluttering di una precisa area della casa ogni giorno, dedicandosi un giorno a un cassetto, il giorno dopo a una scarpiera, il giorno dopo a uno scaffale, e via dicendo. Oppure si può agire diversamente, impegnandosi a liberarsi quotidianamente (vendendo, riciclando, regalando e via dicendo) di almeno 3 oggetti.

Diventa difficile quando leghiamo a degli oggetti dei ricordi e dei sentimenti. Pensiamo, per esempio, ai vestitini dei figli ormai cresciutelli, o alla nostra t-shirt preferita durante l’adolescenza. Ecco, possiamo decidere di tenere le prime scarpette di nostro figlio, possiamo decidere di tenere quell’unica t-shirt che ovviamente non indossiamo più. Ma non possiamo dedicare un’area intera del nostro armadio a uno scatolone di vestiti “di ricordo”.

Come dobbiamo fare quindi per liberarci di queste cose? Prima di tutto, è bene pensare al fatto che – come spesso accade – non abbiamo pensato a quei determinati oggetti fino al momento in cui non ci sono capitati più o meno casualmente in mano. Perché dedicare spazio in casa a delle cose che trascureremo per i prossimi decenni, fino a quando non arriverà il momento di riprendere in mano quello scatolone per riporlo altrove?

Poi è bene domandarsi se non si sarebbe forse più felici nel vedere quelle stesse cose utilizzate da altri. Pensiamo sempre, per esempio, ai vestitini dei bambini: non sarebbe forse bello vederli indossati dai figli di parenti o amici?

O ancora, si può pensare alle donazioni, al riciclo, alle vendite o via dicendo, nella consapevolezza che anche questi oggetti, così carichi di sentimenti, possono in realtà diventare un peso. Meglio sceglierne con cura solamente alcuni, da poter valorizzare, e liberarsi degli altri!

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