C’è chi, quando deve togliere la polvere in casa, si trova ad affrontare un percorso a ostacoli, tanto il suo appartamento è pieno di oggetti superflui. E c’è chi, invece, ha deciso da tempo di vivere in una casa minimal e con un approccio altrettanto minimal, e che dunque seleziona con grande cura gli oggetti che possono effettivamente entrare a far parte dell’arredamento della casa.

C’è però, a mio avviso, una particolare classe di oggetti che non dovrebbe mai essere eliminata del tutto, nemmeno nel più severo tra i processi di decluttering. Parlo delle piante, che dovrebbero avere degli spazi precisi e riservati anche nelle case – e negli uffici – in cui il “less is more” è una tra le principali regole di vita.

Perché? Semplice: perché le piante aumentano la produttività di chi abita quegli spazi. Ecco, non dico che salotto e ufficio debbano per forza essere progettati per diventare delle urban jungle, certo che no. Dico però che le piante sono degli indispensabili e insostituibili oggetti di arredo, soprattutto a livello psicologico.

A provarlo è per esempio uno studio dell’Università di Exeter, realizzato nel 2014: qui si diceva che arredare un ufficio con delle piante poteva aumentare la produttività del 15%. Ecco allora che nell’ufficio o nell’appartamento di chi lavora in smart working non dovrebbe mancare del verde, il quale permette di migliorare la qualità degli spazi interni in modo concreto.

La morale? Eliminare tutti gli oggetti inutili e superflui dalla tua casa e del tuo ufficio ti aiuterà a vivere meglio, a essere più leggero, ad apprezzare maggiormente quello che possiedi e a dare il giusto valore alle cose. Non eliminare però tutte le piante, e anzi, se negli spazi in cui vivi tutti i giorni non c’è del verde, prendi in seria considerazione l’ipotesi di acquistare una o due piante di facile gestione!

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