Possediamo o siamo posseduti? No, tranquilli, non c’entrano nulla il diavolo, gli esorcismi e le possessioni da film horror. La domanda è relativa ai nostri beni, agli oggetti che acquistiamo ogni settimana nei negozietti del centro o online: li possediamo? O forse sono loro a possedere noi? Tutto dipende da come ci fanno sentire, da quali sensazioni ci trasmettono – sul breve e sul lungo termine – tutti questi accessori.

Giacche, smalti, casse bluetooth, agende, zainetti, frullatori, aspirapolvere: il lavoro dei produttori e dei loro reparti marketing è ovviamente quello di convincerci che abbiamo bisogno di tutti questi prodotti. Lo sappiamo, ma non ci pensiamo: chi produce schermi al plasma o scarpe con le zeppe, di fatto, non si limita a creare tv o calzature, ma fa di più, creando anche un vuoto, da riempire poi con i propri prodotti.

Ma è davvero così? Quel vuoto viene davvero riempito con quello che acquistiamo? In effetti, no. Perché quel vuoto non è fatto solamente dalla voglia di consumare, no, al suo interno ci sono anche buone dosi di ansia, di stress, di tutto quello che va storto. E noi tendiamo a farne tutto un fascio, e cerchiamo spesso di riempirlo con nuovi acquisti, i quali però, guarda caso, alla lunga ci possono far sentire ancora peggio. In che senso? Semplice: ci appesantiscono.

Il brutto è che non ce ne accorgiamo nemmeno, per il semplice fatto che questo appesantimento finisce per essere la nostra condizione standard, la nostra normalità.

Insomma, quel vuoto c’è, non ci sono dubbi. E sul fatto che la nostra società trovi degli ottimi modi per allargarlo, beh, anche lì non ci sono grossi dubbi. Ma se gli oggetti che acquistiamo non ci aiutano a colmarlo, cosa possiamo fare? Beh, forse possiamo provare a riempire quel vuoto non con qualcosa che compriamo, quanto invece con qualcosa che facciamo, con un po’ di creatività.

Fare di più, consumare di meno, può essere un ottimo metodo per colmare un parte del vuoto che ci accompagna. Creare cosa? Qualsiasi cosa ti rende felice: torte, dipinti, podcast, libri, calzini, decidi tu!

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